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turbinacalusia La scelta del colosso energetico A2A di avvalersi dell’Arpacal per la misurazione della presenza di gas radon nelle proprie centrali elettriche situate in Calabria, è diventato un caso di studio per la Società Italiana di Medicina del Lavoro (SIML) che nei giorni scorsi ha celebrato a Bari il suo annuale congresso nazionale.

Si ricorderà, infatti, che la A2A - maggiore multiutility italiana nata nel 2008 dalla fusione delle municipalizzate lombarde ASM, AMSA e AEM – pur avendo adempiuto a quanto previsto dalla normativa di settore, avendo all’interno della propria organizzazione un servizio audit per tali adempimenti, nel febbraio scorso ha voluto confrontare i propri dati acquisiti con i valori che i tecnici del Laboratorio fisico “Ettore Majorana” del Dipartimento di Catanzaro dell’Arpacal hanno monitorato per tutto il 2017 nelle centrali calabresi. Monitoraggio che non ha evidenziato alcuna criticità.

Il dr. Salvatore Procopio, fisico del Laboratorio “Majorana” ha relazionato, quindi, sulle procedure seguite ed i risultati ottenuti al congresso della SIML. Un lavoro di tipo consulenziale che ha permesso ad Arpacal di integrare la base dati sul monitoraggio della presenza di gas radon in Calabria.

Gli impianti monitorati sono: Timpagrande (Cotronei  - KR), Albi (CZ), Magisano (CZ), Orichella (San Giovanni in Fiore – CS) , Calusia Nuova (Caccuri – KR), Satriano (CZ).

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