Cresce il bisogno di coniugare obiettivi ambientali alla collaborazione tra istituzioni. Con uno scopo: dare una spinta positiva alla protezione dell’ambiente e allo sviluppo dei territori. Nasce così la Convenzione tra il Comune di Vibo Valentia e Arpacal: controlli, supporto tecnico-scientifico e comunicazione ambientale per aumentare la consapevolezza del legame tra ambiente e uso responsabile delle risorse naturali. Protagonista è il mare e la qualità delle acque della costa vibonese. Le pressioni ambientali, grazie a questo accordo, saranno “osservate speciali” secondo tempi e modalità rafforzate rispetto ai protocolli già previsti dalla balneazione.
Alla base di questo Accordo, che sarà presentato, su iniziativa del sindaco Maria Limardo, con una conferenza stampa a Palazzo “Luigi Razza” martedì 25 gennaio 2022 ore 12.00 alla presenza del Direttore generale e del Direttore scientifico dell’agenzia, rispettivamente Domenico Pappaterra e Michelangelo Iannone, c’è la consapevolezza che l’interlocuzione su questioni ambientali richieda una nuova alleanza tra istituzioni, basata sulla comprensione dei dati e delle indagini delle attività tecnico scientifiche, in modo da garantire interventi mirati a rimuovere le criticità riscontrate. “In questo ambito- spiega il Sindaco Maria Limardo- ciascun ente ha una competenza specifica che attraverso il metodo della collaborazione può portare a risultati significativi per la protezione ambientale e, con il supporto dell’associazionismo, accrescere il senso di responsabilità collettiva”.
“L’Accordo- precisa il direttore generale Pappaterra - rappresenta un focus rispetto alle attività che Arpacal svolge nell’attuazione degli indirizzi regionali ed è in linea con la crescente attenzione verso le tematiche ambientali che ha reso il pubblico sempre più consapevole della necessità di cooperazione. Cittadini, imprese e istituzioni, attraverso il solido terreno dei dati scientifici, sono chiamati ad agire dalla stessa parte per determinare comportamenti corretti a salvaguardia dell’ambiente e della qualità del mare”.
“Il rigore scientifico è alla base della ricerca di soluzioni che puntino a superare le criticità esistenti: certificare la fioritura algale – spiega il direttore scientifico Iannone - significa che c’è una probabile risposta a fattori come l’inquinamento, l’aumento del deflusso di nutrienti fluviali, la perdita di ossigeno, e l’eutrofizzazione. I risultati delle attività della scorsa estate richiamano all’agire tutti gli enti preposti al controllo e alla repressione di potenziali ecoreati che connotano la vicenda degli scarichi, compresi quelli collegati al sistema di depurazione”.