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Si sono concluse le ulteriori attività di campionamento della matrice suolo, sui punti di maggiore ricaduta dei fumi a seguito dell’incendio che si è originato il giorno 13 luglio 2024 presso l’impianto di selezione rifiuti Poly2oil, ubicato nel comune di Palmi.

I risultati sui livelli di inquinanti quali IPA, PCB e diossine relativi ai campioni di “top soil”, la cui esecuzione richiede tempi tecnici più lunghi, verranno resi noti appena disponibili.

Arpacal, a seguito del grave incendio, ha portato avanti tutte le attività previste in situazioni di questo genere. Al fine di garantire l’ accesso alle informazioni ambientali, si rendono disponibili anche sul sito istituzionale gli esiti delle attività tempestivamente svolte e trasmesse alle autorità territorialmente competenti per fornire ai cittadini indicazioni su questioni di natura sanitaria.

Cosa ha fatto Arpacal:

  • MATRICE ARIA
    Immediatamente ha posizionato un campionatore per il monitoraggio della qualità dell'aria, in quattro postazioni diverse, nei comuni maggiormente interessati (Gioia Tauro, Palmi, San Martino di Taurianova e Taurianova). Il campionatore è uno strumento necessario per verificare l'eventuale presenza in aria di sostanza chimiche inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e metalli (Piombo, Cadmio, Nichel ed Arsenico).  Leggi: Relazione
    Tenendo in considerazione la direzione prevalente dei venti e del trasporto dei fumi nella piana di Gioia Tauro, Arapacal ha provveduto al monitoraggio della composizione del particolato atmosferico nei punti del territorio maggiormente rappresentativi per l’esposizione della popolazione. Leggi: Simulazione di dispersione in atmosfera degli inquinanti

  • MATRICE SUOLO
    Partendo dai risultati delle analisi immediatamente effettuate sulla qualità dell’aria, dagli studi dei fumi per la valutazione dell’esposizione della salute, e dai dati relativi alla quantità e alla tipologia dei rifiuti coinvolti, all’orografia del territorio, Arpacal, attraverso un’elaborazione modellistica della dispersione degli inquinanti, ha realizzato un attento monitoraggio della matrice suolo per le analisi degli inquinanti quali IPA, Metalli, PCB e diossine, per la valutazione dell’impatto che l’incendio ha causato sull’ambiente in termini di ricaduta delle polveri.
    Nel dettaglio, il campionamento del “top soil” è stato preceduto da uno studio basato sulla simulazione per l’intero periodo interessato dall’emissione dell’incendio (dal 13 luglio al 19 luglio) con campi di concentrazione orari. In questo modo è stato possibile valutare le aree maggiormente impattate del pennacchio di fumo e seguendo l’evoluzione nel tempo dell’incendio stesso, si è individuata la “zona di massima esposizione, in corrispondenza della sorgente e le due direzioni prevalenti del vento in asse NO-SE. ARPACAL in collaborazione con i Comuni di Palmi, Seminara, Gioia Tauro, Rizziconi, Varapodio e Taurianova ha individuato, lungo questa “zona di massima esposizione”, i siti di prelievo dove sono stati campionati gli strati superficiali del terreno da sottoporre ad analisi.
    Tutti i Comuni coinvolti hanno dato grande disponibilità non solo nel consentire gli accessi ai siti individuati ma anche fornendo il necessario supporto per l’esecuzione delle attività di prelievo dei campioni da parte del personale tecnico dell’Agenzia.

  • MATRICE ACQUA
    Oltre alla matrice suolo è stata valutata la possibilità di inquinamento della falda acquifera e dei corpi idrici superficiali ad opera degli inquinanti contenuti nelle acque di spegnimento ossia quelle complessivamente utilizzate per l’estinzione dell’incendio. Le  “acque di spegnimento” possono essere suddivise in 4 distinti flussi:
    • acque che si vaporizzano a contatto con le fiamme e i materiali caldi;
    • acque assorbite dal materiale combustibile;
    • acque di contatto che hanno dilavato i materiali in combustione o combusti (waste water);
    • acque che sono state utilizzate per raffreddare i materiali e le strutture vicino all’incendio per impedirne la diffusione.

Premesso che lo scarico del depuratore aziendale distrutto durante l’incendio è stato opportunamente chiuso possiamo dire che, in merito alle acque sotterranee si è              potuto constatare che la falda si trova a diverse centinaia di metri dal piano campagna riscontrando anche la presenza di un importante strato di argilla e pertanto non          si ritiene plausibile una contaminazione della stessa ad opera delle acque di spegnimento.

Relativamente, invece, alle acque superficiali il giorno 25 luglio 2024, il personale del Servizio acque del dipartimento di Reggio Calabria ha effettuato dei sopralluoghi e dei campionamenti di acqua superficiale nell’ area limitrofa alla società Poly2oil.

I tecnici hanno provveduto ad effettuare i campionamenti delle acque del Fosso Forcanello, che rappresenta il corso d’acqua più vicino all’area interessata dall’incendio, in due punti differenti: monte e valle allo stabilimento. Sono state campionate anche le acque del Fiume Petrace, corpo recettore del Fosso Forcanello.  I parametri ricercati sono stati: solidi sospesi totali, metalli, VOC, IPA e azoto ammoniacale. Non si è potuta determinare l’ammoniaca per elevata colorazione del campione (come specificato nei rapporti di prova). Si tratta dei contaminanti della matrice acquosa che possono essere evidenziati a seguito di incendio - Manuale Ispra/Snpa n. 195/2021 “La prevenzione del danno ambientale e la gestione delle emergenze ambientali in relazione agli incendi presso gli impianti di gestione e di deposito di rifiuti”- e compresi nella Carta dei servizi laboratoristici di Arpacal. Il D.Lgs n. 152 del 2006 (integrato e modificato dal D.Lgs n. 172 del 2015) fissa dei limiti di concentrazione, detti standard di qualità ambientale (SQA), nelle acque superficiali, per 45 sostanze, o gruppi di sostanze prioritarie, tra le quali 4 elementi in traccia (Cd, Hg, Ni e Pb). Nei campioni analizzati, Cadmio, Mercurio e Piombo sono tutti al di sotto dei limiti di quantificazione. Il Nichel, rilevato solo nel fosso Forcanello, ha un valore di 5 μg/L ed è nettamente inferiore alla concentrazione massima ammissibile (SQA-CMA) in riferimento alla tab. 1 A (acque superficiali interne).  I valori dei parametri determinati e la presenza in tracce dei metalli non indica una correlazione con l’incendio verificatosi il 13 luglio 2024. 

Maggiori approfondimenti


Tutte le informazioni acquisite attraverso le attività di monitoraggio, in relazione agli esiti delle analisi, sono state tempestivamente trasmesse a tutte le ASP locali e alle Autorità preposte a dare indicazioni su questioni di natura sanitaria e su comportamenti da seguire in conseguenza dell'incendio.

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