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IMG 0272 Per conoscere da vicino come si lavora in un laboratorio, ma anche l'attività annuale di monitoraggio delle acque di balneazione, che peraltro è iniziata in questo mese di aprile con i primi prelievi a mare e che si concluderà nel mese di settembre, gli scolari dell’Istituto Comprensivo di Serrastretta hanno visitato ieri i laboratori del Dipartimento provinciale di Catanzaro dell’Arpacal per una giornata all’insegna del rispetto ambientale.

A fare gli onori di casa il Direttore del Dipartimento di Catanzaro, dott. Clemente Migliorino, che, affiancato dal geologo Michele Folino Gallo del Servizio Suolo e Rifiuti di Catanzaro, ha spiegato ai bambini il ruolo e le attività che l’Agenzia ambientale calabrese svolge sul territorio, anche per promuovere, attraverso questi incontri con le scolaresche, una nuova cultura di sviluppo sostenibile.

“Dobbiamo differenziare i rifiuti - ha proseguito il geologo Folino Gallo – che ormai costituiscono un’importante mole di materiali che ogni giorno devono essere smaltiti, provocando un notevole impatto sull’ambiente. Basti pensare che, per la decomposizione di una bottiglia di vetro occorrono circa 400 anni e per una bottiglia di plastica si contano da 100 a 1000 anni prima che il processo sia terminato. La capacità dell’uomo di vivere senza distruggere i sistemi naturali da cui traiamo le nostre stesse risorse, quindi, senza oltrepassare la loro capacità di assorbire gli scarti e i rifiuti dovuti alle nostre attività produttive e quotidiane è ormai fondamentale”.

Con il biologo Carmine Tomaino, i bambini di Serrastretta nel laboratorio bio-naturalistico di Catanzaro hanno osservato l’analisi di alcune acque potabili. “Attraverso la metodologia a filtrazione - ha illustrato Tomaino - riusciamo con una membrana di cellulosa di porosità a trattenere le cellule batteriche alla base dell’imbuto e filtrare un volume del campione d’acqua da analizzare”. La tecnica è veloce: i batteri, di dimensioni maggiori rispetto ai pori del filtro, rimangono intrappolati sulla superficie del filtro stesso. Dopo la filtrazione ogni membrana viene posizionata su una piastra contenente in quello che viene tecnicamente definito “un terreno di coltura” nel quale sarà possibile la crescita e la differenziazione dei batteri ricercati.
 
La stessa tecnica è stata ripresa dalle biologhe Emanuela Barillari e Giorgia Bulotta per le analisi delle acque marine in cui i parametri microbiologici ricercati sono principalmente gli Enterococchi intestinali e gli Escherichia coli.

Entusiasti i bambini per le esperienze acquisite, dopo una sana merenda ed una foto di gruppo sono saliti a bordo dei loro scuolabus per tornare a Serrastretta dove – questo è l’augurio – potranno fare tesoro di ciò che hanno imparato dai tecnici Arpacal.

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