Lo scorso 31 agosto, il Dipartimento provinciale di Reggio Calabria dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria) con una relazione tecnica alla quale sono stati allegati tutti i documenti sulle attività svolte, ha aggiornato gli enti competenti, dal Commissario Straordinario del Comune di San Ferdinando, passando per Azienda Sanitaria, Autorità Portuale, Prefettura di Reggio Calabria, Capitaneria di Porto e Regione Calabria, sulla vicenda del canalone di scolo antistante l’area portuale di San Ferdinando – Gioia Tauro.
La relazione, a firma dei dirigenti dei Servizi tematici “Suolo e rifiuti” e “Acque”, illustra tutti i passaggi operativi, ma anche burocratici, che hanno impegnato l’Agenzia dal momento in cui, martedì 12 luglio 2016, la Guardia Costiera di Gioia Tauro aveva chiesto l’intervento sul posto dei tecnici Arpacal. Su quel canalone di scolo, come relazionano i tecnici, già nel dicembre del 2015, l’Arpacal era intervenuta con la Guardia Costiera segnalando la presenza di scarichi abusivi.
La relazione, consultabile sul sito web dell’Arpacal all’indirizzo www.arpacal.it, rappresenta un documento interlocutorio che fotografa gli step compiuti dall’Agenzia sino al 30 agosto scorso.
“I tecnici del Dipartimento di Reggio Calabria, e più in generale tutto il personale dell’Agenzia – afferma il Commissario dell’Arpacal, Avv. Maria Francesca Gatto - con puntualità e precisione effettuano i campionamenti e le analisi previsti. Ad Arpacal non è, quindi, addebitabile alcuna manchevolezza o ritardo, in quanto è documentato che i dirigenti e funzionari preposti svolgono con estremo senso del dovere e spirito di servizio tutti i compiti attribuiti dalla Legge”.