Riprende dopo la pausa estiva il piano di monitoraggio del gas radon a cura dei dipartimenti provinciali dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria). In provincia di Vibo Valentia, nei giorni scorsi, tecnici del dipartimento provinciale Arpacal hanno fatto tappa a Zungri, conosciuta come città della pietra, per via dei numerosi insediamenti rupestri, ed importante centro del Monte Poro. Ad attendere la squadra Arpacal il sindaco Francesco Galati ed il presidente del consiglio comunale Gioacchino Raffa che, come da procedura ormai consolidata in tutti gli altri nuclei urbani aderenti dal piano di monitoraggio, hanno dato la disponibilità al posizionamento dei dosimetri per la misurazione del radon sia negli uffici pubblici del Comune e sia nei locali edifici scolastici.
Anche in provincia di Catanzaro, la campagna di monitoraggio della presenza di gas radon ha ripreso le proprie attività dopo la pausa estiva. Ad essere interessati dai sopralluoghi dei tecnici del Dipartimento provinciale Arpacal di Catanzaro sono stati i comuni di Cropani, dove nella frazione Cuturelle è in atto un monitoraggio a più ampio spettro - a seguito della segnalazione del presidente della Pro Loco di Cropani, Angelo Grano – e nel comune di Settingiano.
Intanto, in attesa che il Comune di Catanzaro comunichi i luoghi pubblici scelti per il monitoraggio della presenza di gas radon in città, avendo già aderito alla proposta dell’Arpacal, i tecnici del Dipartimento provinciale di Catanzaro sono intervenuti su richiesta di diversi privati cittadini che, informati della campagna in atto, hanno deciso di ospitare nelle proprie abitazioni gli esposimetri per la misurazione di questo gas radioattivo naturale.
A Catanzaro gli esposimetri, dunque, sono stati posizionati nei quartieri di Sala e Santa Maria (Via Fares, Via dei Conti Ruffo e Via Musolino), nel quartiere Piterà (in via monsignore Girolamo Rocca), nel quartiere Santo Janni ( in traversa Fiume Savuto), nel quartiere Cavita e, infine, nel centro storico (in piazza Larussa).
La valutazione del livello di concentrazione del radon in un dato ambiente confinato, domestico o pubblico che sia, è fondamentale al fine di valutare la dose assorbita da un individuo che vi staziona all’interno, ed individuarne, di conseguenza, le più opportune azioni di rimedio.
Il gas radon è un gas radioattivo naturale, derivante principalmente dal suolo e dai materiali da costruzione che, in concentrazioni elevate, può comportare effetti dannosi sulla salute; in Italia è considerato, infatti, la seconda causa di morte per tumore polmonare, dopo il fumo di sigaretta.
L’obiettivo del progetto, che proseguirà anche nelle prossime settimane sull’intero territorio calabrese, sarà anche quello di realizzare una mappa di rischio radon in Calabria.