Si è tenuta nei giorni scorsi la Riunione di Sottoregione Mar Ionio – Mediterraneo Centrale di “Marine Strategy” con le Agenzie ARPA Calabria, ARPA Sicilia e ARPA Basilicata. La riunione tecnica operativa della STRATEGIA MARINA, coordinata da Emilio Cellini, Dirigente Unità Operativa "Marine Strategy" dell’ ARPACAL e Referente della Sottoregione Mar Ionio - Med. Centrale, si è tenuta a Marzamemi in provincia di Siracusa con all’ordine del giorno la rendicontazione delle attività eseguite nel primo semestre 2017, la proiezione del quadro economico POA 2017, le valutazioni sulle possibilità di sussidiarietà tra Agenzie di Sottoregione e la valutazione del coinvolgimento delle Agenzia ARPA in riferimento alla Direttiva Habitat con riferimento alla Direttiva 2008/56/CE sulla strategia per l’ambiente marino.
Alla riunione hanno partecipato i dirigenti di Calabria Sicilia e Basilicata, Emilio Cellini, Vincenzo Ruvolo e Achille Palma, supportati dai loro funzionari ed esperti della Strategia Marina, Alfredo Amoruso, Salvatore Barresi, Francesco Cicero, Teresa Trabace, Angelo Di Chio, Benny Sirchia, Salvo Campanella e Salvatore Badame, che hanno analizzato, rispetto alla Convenzione Ministero dell’Ambiente (MATTM) e ARPA, le risultanze delle attività di monitoraggio della MSFD Marine Strategy nel periodo gennaio/giugno 2017.
Nel corso di questi ultimi decenni, purtroppo, è emersa la consapevolezza che le pressioni sulle risorse marine naturali e la domanda di servizi ecosistemici marini sono spesso troppo elevate e che quindi si manifesta l’esigenza di ridurre il loro impatto sulle acque marine, indipendentemente da dove si manifestino i loro effetti. D’altra parte, l’ambiente marino costituisce un patrimonio prezioso che deve essere protetto, salvaguardato e, ove possibile, adottate tutte le misure di risanamento al fine ultimo di mantenere la biodiversità e preservare la diversità e la vitalità di mari. Le attività svolte dalle singole ARPA della Sottoregione Mar Ionio - Med. Centrale sono state impegnative per raggiungere l’obiettivo che la Direttiva richiede. Infatti, si rende necessario l’impiego di mezzi nautici idonei ad operare entro le 12 miglia dalla costa, strumentazione oceanografica per l’acquisizione di parametri chimico-fisici dedicata, attrezzature per campionamenti su varie matrici, competenze laboratoristiche professionali di alto Know-how scientifico e tecnologico, microscopia e competenze tassonomiche, capacità di elaborazione dati, procedure amministrativo-contabili propedeutiche allo svolgimento delle attività. Di fatto un ruolo impegnativo e di responsabilità al servizio della Sottoregione e quindi anche della Regione Calabria e dei calabresi.
I tecnici ARPA Calabria, Sicilia e Basilicata, a conclusione della riunione, hanno valutato positivamente quanto è stato fatto fino ad oggi rispetto all'armonizzazione ed all’efficacia dei controlli in mare e lungo le coste ottenendo uno standard unitario e un livello di controllo scientifico ed operativo adeguato. In sintesi ottimi risultati ottenuti ed ottime premesse per una futura mission.