La tecnica del telerilevamento può essere utilizzata ai fini della mappatura e perimetrazione delle vie percorse dal fuoco e dei vincoli da porre in essere su tali aree.
Il Centro di Geologia e Amianto dell’Arpacal, diretto dalla dr.ssa Teresa Oranges, ha utilizzato le immagini che riprendono il territorio poco a nord-ovest di Longobucco (CS) la mattina del 3 agosto 2017 durante l’incendio che ha interessato parte di quel territorio nei giorni a cavallo di quella data. Lo scenario è stato ripreso dal satellite Sentinel 2A di ESA.
La prima immagine ritrae il territorio a “colori naturali” o RGB e permette di visualizzare il pennacchio di fumo generato dall’incendio. La seconda immagine, generata dalla combinazione di alcune bande dell’infrarosso, consente di visualizzare in “falso colore” il fronte del fuoco. Altri piccoli focolai sono perfettamente visibili a nord e ad ovest dell’incendio principale.
“Oggi, pur avendo la possibilità di generare semplicemente tali immagini – commenta Luigi Dattola, geologo del Centro geologia e Amianto dell’Arpacal - non è ancora possibile utilizzarle ai fini della prevenzione o del così detto “early warning”, ciò perché le acquisizioni satellitari con le risoluzioni spaziali adeguate come il Sentinel2 il WV2 e altri, avvengono a distanza di giorni l’una dall’altra e non in tempo reale. La sfida, quindi, sta nell’utilizzo dei satelliti “geostazionari” che acquisiscono in tempo reale e sono normalmente impiegati nella previsioni meteo. Le loro basse risoluzioni spaziali, tuttavia, pongono problemi di individuazione di focolai di piccole dimensioni o di incendi nelle loro fasi iniziali”.
Tenendo conto di questi limiti, oggi Il telerilevamento può essere utilizzato in vari modi ai fini della protezione ambientale e della programmazione dell’uso del territorio.