Con una nota trasmessa venerdì scorso all’Agenzia del Demanio, e contestualmente a Prefettura, Comune di Reggio Calabria ed Azienda Sanitaria Provinciale, il Dipartimento provinciale di Reggio Calabria dell’Arpacal ha relazionato sullo stato dei luoghi riscontrati nell’ex caserma Duca D’Aosta che, a fine maggio, era stata oggetto di provvedimenti di sgombero nei confronti di occupazioni abusive.
Il 25 maggio scorso, infatti, il dirigente del Servizio tematico Suolo e Rifiuti, dr.ssa Angela Cardile, affiancata dal funzionario dr.ssa Rossella Grasso, insieme al personale dell'Agenzia del Demanio, e facendo seguito alle riunioni svoltesi presso la Prefettura di Reggio Calabria, si sono recati sul sito per verificare lo stato dei luoghi.
Il personale Arpacal ha rilevato sull'area attenzionata la presenza, in parte su aree pavimentate/asfaltate ed in parte su terreno nudo, di rifiuti classificabili a vista, quali ingombranti e carcasse d'auto, e rifiuti non classificabili a vista perché eterogenei o combusti e/o parzialmente combusti nonché rifiuti derivanti dall'attività di demolizione, “il cui accumulo – relazionano i tecnici - sembrerebbe non occasionale ma ripetuto e l’abbandono non temporaneo ma definitivo; tale situazione, che determina un degrado anche tendenziale dello stato dei luoghi, può ben attagliarsi alla condotta di discarica abusiva”.
Tenendo conto di quanto visivamente osservato, documentato con rilievi fotografici, il Servizio Suolo e Rifiuti dell’Arpacal di Reggio Calabria ha fatto presente che “dall'area, una volta sgomberata, sarà necessario, al fine di attuare le misure necessarie di prevenzione, pulire la superficie di sedime con materiali idonei a rimuovere sostanze potenzialmente contaminanti o dannose nel caso di aree asfaltate/pavimentate, mentre nel caso di terreno parzialmente o totalmente nudo asportare almeno i primi 10/15 cm di suolo che andranno gestiti come rifiuti con il codice CER 19 13 01* oppure 19 13 02, previa caratterizzazione. In riferimento alla rimozione dei rifiuti non classificabili a vista questi dovranno esser rimossi e trasportati presso un impianto di gestione di rifiuti autorizzato, dove, considerata la natura e la provenienza gli stessi saranno sottoposti ad operazioni di selezione, classificazione a vista ed eventuale campionamento e caratterizzazione analitica" per il successivo avvio ad operazioni di smaltimento”.
Ai soli fini della rimozione e del successivo trasporto – riferisce il Servizio Suolo e Rifiuti - a tali rifiuti può esser attribuito il codice CER 2003 01 (rifiuti urbani non differenziati), mentre ai rifiuti combusti rinvenuti potrà esser attribuito il codice CER 20 03 99 (Rifiuti urbani non specificati altrimenti) specificando sul formulario di identificazione dei rifiuti che trattasi di rifiuti combusti.
“Inoltre, si ritiene necessario, successivamente – concludono i tecnici Arpacal - campionare e caratterizzare il top soil sottostante (20 cm di profondità) e nel caso in cui gli esiti delle indagini analitiche effettuate evidenzino il superamento, anche per un solo parametro, delle Concentrazioni di Soglia di Contaminazione (CSC) di cui alla Tabella I dell'Allegato 5 alla parte IV Titolo V del D.lgs. 152106, in funzione della destinazione d'uso, dovranno essere avviate le procedure per la caratterizzazione dell'area di cui all'art.242 del D.lgs. 152106 e s.m.i.”.