Il servizio tematico Acque del Dipartimento provinciale Arpacal di Vibo Valentia, diretto dal dr. Clemente Migliorino, ha trasmesso ieri alla Capitaneria di Porto di Vibo Valentia gli esiti dei controlli eseguiti su segnalazioni di emergenza della Guardia Costiera in merito all’alterazione del colore delle acque sulla costa di Pizzo Calabro.
In seguito “all’intervento effettuato su vostra segnalazione in data 21 luglio – scrive Arpacal alla Capitaneria di Porto – e all’attività di indagine tecnico-analitica condotta per sospetta fioritura algale sull’area in oggetto, trasmettiamo le relative certificazioni analitiche. Quest’ultime in riscontro all’analisi batteriologica, condotta al fine della ricerca di eventuali indicatori di contaminazione fecale impattanti sulle acque di balneazione e all’indagine microscopica effettuata anche per ricerca di microalghe potenzialmente tossiche”.
Le acque di superficie campionate a mare dai tecnici del Servizio Acque del Dipartimento di Vibo dell’Arpacal, si riferiscono ai seguenti punti: fronte sede Locamare CP-Pizzo Calabro, Stazione FF.SS. , Porticciolo, 1 Km Sud Angitola.
“Le acque di balneazione, che in atto al controllo venivano interessate dal fenomeno – scrive il tematico Acque del Dipartimento di Vibo dell’Arpacal – presentavano tutte una colorazione giallo- verdastra. La temperatura delle acque rilevata era compresa tra i 27 ed i 29°C, quasi pari a quella dell’aria. Non si evidenzia all’analisi alcuna contaminazione fecale in atto al controllo. L’indagine microscopica ha confermato una fioritura algale di Pyramimonas spp (classe Prasinoficee), specie ampiamente diffusa nei mari italiani la cui tossicità non risulta essere segnalata. Presenti anche Dinoficee, Diatomee ed alcuni aggregati mucillaginosi”.
“Dalle segnalazioni registrate – continua Arpacal - il fenomeno di bloom algale avrebbe avuto già inizio nei giorni precedenti il campionamento. Veniva infatti riscontrata un’abbondante presenza della stessa specie nel campione del 14 luglio scorso da noi effettuato, in località “Torrente Quercia” di Pizzo Calabro. Venivano riscontrati in atto al controllo altresì, schiume di colore biancastro, frammenti di legno e plastica, che in aggregazione formavano delle scie. Le correnti ed il vento risultavano favorire lo spostamento verso la costa, ed i rifiuti venivano infatti spiaggiati”.