"Accredia, l'Ente nazionale di accreditamento, ha comunicato il nuovo Elenco prove accreditate dal nostro Laboratorio e a partire da oggi verranno emessi Rapporti di prova con il Marchio Accredia anche per le prove eseguite sulle acque destinate al consumo umano". E’ il commento della dr.ssa Filomena Casaburi, dirigente del Laboratorio Bionaturalistico del Dipartimento di Catanzaro dell’Arpacal.
L’allerta siccità in Calabria, scattata in questi ultimi giorni di canicola pre-agostana, ha un’origine lontana che si può desumere dalla consultazione delle mappe delle precipitazioni e delle temperature, confrontandole con i dati storici. Facendo ciò, “lo scenario analizzato evidenzia inequivocabilmente una carenza di riserva idrica molto marcata, che risulta palese nei territori centro settentrionali e tirrenici meridionali della regione, mentre appare mascherata lungo il versante jonico centro meridionale”.
L’Azienda Ospedaliera di Cosenza ha deciso di avvalersi per le proprie sedi del supporto tecnico dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal) per tutte le operazioni di verifiche impiantistiche, come quelle su ascensori e montacarichi. L’intesa tra i due enti è stata siglata nei giorni scorsi dal Direttore Generale dell’A.O. di Cosenza, Dott. Achille Gentile, e dal Commissario dell’Arpacal, l’Avv. Maria Francesca Gatto. I responsabili dell’esecuzione della convenzione sono, invece, l’ing. Aldo Tripicchio, dirigente del Servizio Verifiche Impiantistiche del Dipartimento provinciale Arpacal di Cosenza e il Geom. Pasquale Gullo per l’Azienda Ospedaliera.
Uno strano fusto trovato sulla spiaggia di Sellia Marina, nei giorni successivi alla mareggiata che ha interessato la costa, ha preoccupato i turisti presenti nella ridente cittadina turistica dell’alto jonio catanzarese. Subito allertato il personale della Capitaneria di Porto che ha chiesto l’intervento di una task force di tecnici del Dipartimento provinciale di Catanzaro dell’Arpacal per verificare la consistenza di questo fusto e, prima di ogni altra cosa, se c’era pericolo per i bagnanti per la presenza di sorgenti radioattive.
Diffondere tra le famiglie calabresi la conoscenza dell’Ecolabel UE - Marchio europeo di qualità ambientale dei prodotti e servizi disciplinato dal Reg. CE n° 66/2010 - quale strumento concreto per orientarne i consumi in direzione responsabile e sostenibile, partendo dagli alunni delle scuole primarie e dai loro insegnanti; tutto ciò attraverso un percorso mirato di formazione ed aggiornamento denominato “L’Ecolabel nelle scuole, crescere nel rispetto dell’ambiente” progettato da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione.
Il servizio tematico Acque del Dipartimento di Cosenza dell'Arpacal ha comunicato questa mattina il rientro dei valori di balneabilità per i comuni di Acquappesa, Falconara Albanese - Torremezzo e Cariati.
“Alla pressione da parte dell’opinione pubblica sui risultati delle analisi delle acque di balneazione ci eravamo abituati, ma leggere su un quotidiano locale un articolo con informazioni del 2016, cioè dell’anno scorso, è la prima volta che ci accade. Ci vuole la collaborazione di tutti, Media compresi, a non generare, come è successo questa mattina sul quel tratto di costa tirrenica reggina, la paura collettiva”.
Nell’arco del biennio 2015-16 la Calabria ha visto consumare 1,4 chilometri quadrati del suo suolo, con picchi del 15% nel territorio comunale dei capoluoghi Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia. E’ quanto emerge dal “Rapporto nazionale sul consumo di suolo in Italia 2017”, presentato nei giorni scorsi a Roma dal Sistema Nazionale della Protezione Ambientale, in cui le pagine della Calabria sono state realizzate dal Centro Geologia e Amianto dell’Arpacal.