Anche Arpacal, su richiesta dalla Prefettura di Reggio Calabria ed in stretta collaborazione con i Vigili del Fuoco, è intervenuta la scorsa notte per effettuare un sopralluogo nell'area industriale di Gioia Tauro dove è scoppiato un incendio in una fabbrica che lavora la plastica.
Tecnici del dipartimento di Reggio Calabria, coordinati dalla dr.ssa Angela Cardile, hanno provveduto ad una prima analisi del rischio. E' stata emessa una prescrizione cautelativa in un raggio di 2 km dal rogo (in cui si consiglia di restare in casa con le finestre chiuse) fino allo spegnimento dell'incendio.
Anche stamattina i tecnici (molti dei quali erano in ferie) saranno sul posto per valutare eventuali nuove comunicazioni alla cittadinanza.
Il Commissario dell'Arpacal, Avv. Maria Francesca Gatto e le organizzazioni sindacali Cgil CISL Uil e RSU e Fials, al termine di una lunga riunione, iniziata nella mattinata e conclusasi nel pomeriggio, hanno raggiunto un altro importante traguardo per i dipendenti dell'Arpacal.
Studiare insieme gli effetti e l’impatto prodotti sul territorio dai cambiamenti climatici in atto, con particolare attenzione agli apporti delle polveri sahariane (e vulcaniche) ai particolati fini, responsabili di numerose malattie dell'apparato respiratorio ed altre connesse patologie.
Nell'ambito del monitoraggio dei campi elettromagnetici, i tecnici Arpacal del Dipartimento di Vibo Valentia, ing. Pietro Capone e dr. Felice Spanò, hanno svolto ieri a Ricadi misure nei siti più vicini ad alcune antenne di telefonia mobile ad uso prevalentemente turistico, vale a dire attive tutto l'anno ma in funzione prevalentemente in estate; tutto ciò al fine di verificare il rispetto dei limiti di conformità previsti dalla vigente normativa.
"Accredia, l'Ente nazionale di accreditamento, ha comunicato il nuovo Elenco prove accreditate dal nostro Laboratorio e a partire da oggi verranno emessi Rapporti di prova con il Marchio Accredia anche per le prove eseguite sulle acque destinate al consumo umano". E’ il commento della dr.ssa Filomena Casaburi, dirigente del Laboratorio Bionaturalistico del Dipartimento di Catanzaro dell’Arpacal.
L’allerta siccità in Calabria, scattata in questi ultimi giorni di canicola pre-agostana, ha un’origine lontana che si può desumere dalla consultazione delle mappe delle precipitazioni e delle temperature, confrontandole con i dati storici. Facendo ciò, “lo scenario analizzato evidenzia inequivocabilmente una carenza di riserva idrica molto marcata, che risulta palese nei territori centro settentrionali e tirrenici meridionali della regione, mentre appare mascherata lungo il versante jonico centro meridionale”.
L’Azienda Ospedaliera di Cosenza ha deciso di avvalersi per le proprie sedi del supporto tecnico dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal) per tutte le operazioni di verifiche impiantistiche, come quelle su ascensori e montacarichi. L’intesa tra i due enti è stata siglata nei giorni scorsi dal Direttore Generale dell’A.O. di Cosenza, Dott. Achille Gentile, e dal Commissario dell’Arpacal, l’Avv. Maria Francesca Gatto. I responsabili dell’esecuzione della convenzione sono, invece, l’ing. Aldo Tripicchio, dirigente del Servizio Verifiche Impiantistiche del Dipartimento provinciale Arpacal di Cosenza e il Geom. Pasquale Gullo per l’Azienda Ospedaliera.
Uno strano fusto trovato sulla spiaggia di Sellia Marina, nei giorni successivi alla mareggiata che ha interessato la costa, ha preoccupato i turisti presenti nella ridente cittadina turistica dell’alto jonio catanzarese. Subito allertato il personale della Capitaneria di Porto che ha chiesto l’intervento di una task force di tecnici del Dipartimento provinciale di Catanzaro dell’Arpacal per verificare la consistenza di questo fusto e, prima di ogni altra cosa, se c’era pericolo per i bagnanti per la presenza di sorgenti radioattive.