“Siamo in attesa delle ultime analisi per poter diffondere il complesso dei risultati che abbiamo ottenuto. Quel che mi sento di dire è che sin dal lunedì 14 ottobre, appena allertati dal Presidente del Parco regionale delle Serre, siamo intervenuti per un sopralluogo e per prelevare campioni di acqua per gli opportuni procedimenti analitici”.
Si è appena conclusa presso il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare a Roma la conferenza di servizio decisoria per l'approvazione del progetto operativo di bonifica fase 2 dell’area SIN di Crotone. Il progetto è stato approvato con specifiche prescrizioni imposte da tutti gli enti.
Dopo una lunga e dettagliata interlocuzione, dovuta alla complessità della materia da trattare, entra nella sua fase operativa l’accordo tra la Provincia di Vibo Valentia e il Dipartimento provinciale di Vibo Valentia dell’Arpacal, che regolamenta il supporto tecnico-analitico di quest’ultimo all’Ente intermedio per “l'effettuazione del controllo tecnico-analitico sugli scarichi derivanti da impianti di trattamento acque reflue non in pubblica fognatura".
C’è una partita importante che il territorio della provincia di Crotone è chiamato a giocare, oltre a quella che riguarda il SIN (Sito di Interesse Nazionale ) che interessa l’area di quello che fu il polo industriale della Città di Pitagora sin dal 1928. Si tratta della bonifica delle aree, non ricadenti nel SIN ma comunque individuate nella città di Crotone ed anche in provincia, in cui sono state riscontrate, nel corso degli ultimi anni, presenze di materiali e residui contenenti NORM (Naturally Occurring Radioactive Materials, ndr); questi scarti di lavorazione delle industrie del fosforo a Crotone, sono stati in parte smaltiti in discariche per inerti, ma si stima che una frazione più imponente, viste le buone proprietà meccaniche, sia stata impiegata come materiale di riempimento per le strade, i porti e piazzali della città e della provincia di Crotone.
In riferimento al rinvio del Conferenza dei Servizi per il rilascio del PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) riguardante l’impianto CALME S.p.A. di Marcellinara, prevista per giorno 16 ottobre 2019 alle ore 10:00 , il Dipartimento Provinciale ARPACAL di Catanzaro precisa che “il differimento della seduta di 15 gg, deciso dalla Regione Calabria su richiesta della stessa CALME, non è dovuto, come riportato da alcune testate giornalistiche, alla mancata trasmissione del Piano di Monitoraggio e Controllo (PMC) da parte di Arpacal”.
Nell’ambito della linea di intervento L2-WP2 del Progetto CReIAMO PA (PON Governance 2014 – 2020), l’Arpacal ha partecipato la scorsa settimana a Palermo ad un workshop tematico finalizzato ad accrescere la capacity building delle Amministrazioni Centrali, Regionali e Locali nella definizione ed attuazione degli strumenti previsti nell’ambito della Direttiva Quadro per la Strategia Marina (2008/56/CE), recepita in Italia con il D.Lgs. 190/2010, nonché a garantire, al contempo, sinergia tra le previsioni della Strategia Marina e delle Direttive comunitarie Natura (Habitat e Uccelli) e Acque.
A cento giorni dal suo insediamento, il Direttore generale dell'Arpacal , Dott. Domenico Pappaterra, ha concesso un'intervista al sito di SNPA, il Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente, che, come noto, riunisce tutte le Arpa italiane e l'ISPRA.
Patrocinato dall’Arpacal, e da prestigiose associazioni di settore, si è svolto ieri a Lamezia Terme il corso su “Principi di idrogeologia applicata. Rappresentazione degli acquiferi, interpretazione della cartografia idrogeologica e stima dei parametri idrodinamici”, a cura dell’ordine dei Geologi della Calabria, che ha visto come relatore il dr. Geol. Enzo Cuiuli, in servizio presso il Dipartimento provinciale di Catanzaro dell’Arpacal, Servizio Suolo e rifiuti.